I Consigli di Nino:

I Segreti della Coltivazione

I Segreti della Coltivazione

Risolti gli aspetti che riguardano la messa a dimora della rosa, si considera ora in dettaglio tutto ciò che riguarda la coltivazione e la buona riuscita dei nostri rosai. In particolare ci occupiamo di:

a) Irrigazioni
b) Potature
c) Concimazione
d) Preparazione all’inverno.

a) Irrigazioni

Non esistono istruzioni sempre valide in termini di volume d’acqua nel tempo (esempio due litri ogni tre giorni). La quantità e la frequenza dipendono da tanti fattori come la natura del terreno, le dimensioni del rosaio, la temperatura, il tasso di umidità, l’esposizione al sole e al vento. Generalmente si riscontra carenza d’acqua da maggio-giugno a settembre. Oggi ai rosai si chiede di essere rifiorenti e sani. Molti lo sono o lo sarebbero se avessero sempre un’adeguata disponibilità idrica e sono difatti proprio le varietà più rifiorenti ad avere i maggiori danni dalla mancanza d’acqua nel terreno per la semplice ragione che al termine della prima fioritura, generalmente a giugno, non vanno spontaneamente a riposo. Al contrario per loro natura iniziano un nuovo ciclo e l’improvvisa carenza d’acqua causa loro un notevole stress e un conseguente indebolimento.
Raccomandiamo di:

  • preferire il mattino presto, è il momento migliore;
  • evitare le irrigazioni a pioggia durante le ore pomeridiane, serali e notturne;
  • preferire l’irrigazione a goccia, o meglio la subirrigazione. Il “goccia a goccia” è il metodo più efficace e razionale per irrigare artificialmente i rosai;
  • irrigare abbondantemente, durante la bella stagione, ogni 7/10 giorni quando la pioggia non raggiunge almeno i 20/30 millimetri per rovescio caduto ogni 10/15 giorni. Si raccomanda di non considerare i brevi piovaschi e di evitare le frequenti irrigazioni superficiali poiché queste, oltre a creare le condizioni ottimali allo sviluppo delle crittogame, sono insufficienti e costringono i rosai ad adattarsi sviluppando solo le radici superficiali, proprio dove la crosta del terreno è più suscettibile agli sbalzi di temperatura. Questa anomala condizione indebolisce le piante rendendole particolarmente vulnerabili in caso di temporanea siccità.

b) Potature

Per decidere se e quando potare occorre distinguere tra:

  • Rosai sarmentosi e arbustivi: non potare poiché fioriscono sui rami (sarmenti) dell’anno precedente. In caso di potatura, la produzione di fiori viene ridotta a circa un decimo delle potenzialità. È sufficiente eliminare dal secondo – terzo anno i rami vecchi, facilmente riconoscibili dal colore che si fa sempre più scuro, fino a seccare. Ogni anno i rosai rampicanti emettono nuovi sarmenti attraverso i quali si rinnovano e sui quali, nel corso dell’anno successivo, produrranno molti fiori su tutta la loro lunghezza;
  • rosai cespugliosi rifiorenti: potare solo le varietà che lo richiedono, è indicato sulla scheda sul sito, una volta all’anno a fine inverno. Tutte le varietà rifiorenti restano in vegetazione e fioriscono fino all’autunno inoltrato e molte di queste restano notevolmente decorative, grazie alle copiose e vivaci bacche, fino a febbraio;
  • rosai cespugliosi non rifiorenti: potare in modo tradizionale a fine autunno quando i rosai hanno perso le foglie, prima delle gelate invernali.

c) Concimazione

La concimazione effettuata in fase di impianto, pur essendo indispensabile per il nutrimento delle rose, deve essere integrata con concimazioni di mantenimento, attuabili con fertilizzanti chimici a lenta cessione o a pronto effetto. La somministrazione di tali fertilizzanti deve essere effettuata nei periodi di maggior fabbisogno nutritivo (primavera ed estate). In un anno 1 metro quadro di roseto asporta circa 15 g di azoto, 6,5 g di anidride fosforica e 13 g di potassio, concentrati per la maggior parte nei mesi di febbraio, marzo e ottobre, novembre.
Il numero degli interventi e le dosi dipendono dalle analisi del terreno. In situazioni di buon equilibrio è sufficiente una somministrazione al risveglio vegetativo e una al termine della prima fioritura con concimi ternari del 20-10-10 a 100 grammi per metro quadro. Consigliamo di preferire sempre prodotti naturali come del buon letame secco e maturo da stendere intorno al ceppo della rosa nel periodo autunnale. Oltre a costituire una buona protezione contro i rigori dell’inverno, apporta nutrimento organico per dilavamento da irrigazione o pioggia. Buoni risultati si ottengono anche con concimi a lenta cessione (Plantosan, Osmocote, Nutricote e altri) alle dosi e alle frequenze previste sulle istruzioni previste.
In caso di clorosi ferrica si possono utilizzare chelati di ferro a 250-300 grammi per 100 litri per irrigazione.

  • Piantagione: è sufficiente una buona preparazione di fondo del terreno distribuendo in fondo alla buca circa 300 grammi di “cornunghia”. Meglio utilizzare una pezzatura grossolana in quanto questa si decompone molto lentamente cedendo azoto e favorendo lo sviluppo della flora batterica per due/tre anni. Evitare il contatto diretto delle radici con la cornunghia disponendo uno strato di terriccio tra il concime e il pane di terra del rosaio.
  • Stagione primaverile/estiva: a inizio primavera si potrà integrare con un concime organo minerale a lenta cessione con rapporto azoto, fosforo, potassio di 2-1-1, aumentando la dose di potassio all’approssimarsi della fioritura fino a un rapporto di 1-0,5-2; Seguire le dosi e la frequenza indicate sulle confezioni. I concimi solidi garantiscono un costante nutrimento anche in caso di piogge abbondanti o irrigazioni artificiali. Anche durante la bella stagione, l’apporto di letame maturo e ben secco costituisce un’ottima concimazione unita a effetto pacciamante.
  • Stagione autunnale/invernale: i rosai rifiorenti necessitano di un’ultima concimazione a inizio settembre. Giunti alla metà del mese di settembre, è assolutamente necessario sospendere le concimazioni per concedere alle rose un graduale e meritato riposo, aumentando il fosforo a scapito dell’azoto per favorire la lignificazione dei tessuti. Prestare la massima attenzione onde evitare di portare le piante nel periodo invernale con un’eccessiva dose di sali nel terriccio, poiché questo potrebbe arrecare grave danno alla rosa in caso di gelate.

Concime: Cornunghia confezione monodose da 250 g
Concime granulare: Compo Giardino 4 Kg
Concime granulare organico: RosaBella 3,5 Kg
Concime granulare organominerale: Rose Food David Austin 1,75 Kg
Concime liquido organico: FertiCult da 1 litro

d) Preparazione all’inverno

È utile preparare le rose ad affrontare il riposo invernale. Di fondamentale rilevanza sono quindi le concimazioni, che dovranno essere impostate sull’aumento del fosforo a scapito dell’azoto per favorire la lignificazione dei tessuti. Le irrigazioni dovranno essere ridotte all’indispensabile per evitare la formazione di nuovi tessuti e malsani ristagni. Generalmente è consigliabile effettuare, a partire dall’autunno, uno o due trattamenti con ossicloruro di rame in modo da indurire la pianta rendendola più resistente alla gelate precoci e soprattutto ai patogeni. Ripetere almeno un trattamento invernale, sul legno, alla dose massima di 1.000 grammi per 100 litri.