I Consigli di Nino:

La scelta del luogo

La Scelta del Luogo

Prima di procedere alla messa a dimora, è opportuno adottare alcuni piccoli accorgimenti utili per la miglior riuscita dei Rosai.

Nella scelta del luogo ove porre a dimora la Rosa, è consigliabile evitare posizioni in cui vi sia un’eccessiva competizione con altre piante o alberi, ricordando che quasi tutte le rose gradiscono almeno 5 o 6 ore di sole al giorno. Nino Sanremo dispone di un buon numero di varietà capaci di tollerare la mezza ombra, come evidenziato nelle schede tecniche.

È preferibile non piantare mai rose ove ne siano state coltivate altre recentemente. Se ciò fosse inevitabile, sarebbe opportuno procedere alla sostituzione del terreno sino a una profondità di almeno 50 centimetri con terriccio di buona qualità, incorporando, nel contempo, una gran quantità di concime o di letame ben maturo.

Relativamente al periodo migliore nel quale procedere alla piantagione, l’autunno è indubbiamente la stagione più indicata. Tuttavia i Rosai Nino Sanremo disponibili tutto l’anno poiché consegnati nella loro terra d’origine e con un vigoroso apparato radicale, hanno dimostrato un felice adattamento anche alle altre stagioni, con una sicurezza di attecchimento prossima al 100%.

Innanzi tutto occorre preparare il terreno, ossia eliminare eventuali infestanti e lavorare il terreno in profondità. L’ideale è effettuare un’analisi chimica del terreno per evidenziare eventuali carenze di elementi nutritivi, pH o salinità poco idonei ai rosai, indirizzando così i successivi interventi nel modo più corretto mediante la miscela di substrati ammendanti. Le rose non amano terreni paludosi (poco drenanti), o duramente calcarei ma apprezzano buone quantità di humus mischiate in modo omogeneo al terreno. La soluzione migliore è costituita da concime organico o letame ben maturo. In caso di terreni eccessivamente calcarei (secco e compattato in blocchi), è preferibile mischiare una buona quantità di torba, sabbia, pomice o pozzolana, più o meno spessa a seconda del grado di compattezza della terra. Al contrario, in presenza di terreno acido (pH inferiore a 7) miscelare 1 Kg di carbonato di calcio per m3 di terreno per ogni grado di acidità sotto il 7.

Per ottenere buoni risultati è sempre consigliabile aggiungere del buon terriccio alla terra presente nel luogo di impianto. Si raccomanda di scegliere un buon preparato specifico per rose, consigliamo Rosafort. Per gli amanti del fai-da–te che volessero provvedere direttamente alla sua preparazione, è bene sapere che la rosa gradisce un terriccio composto da circa tre parti di torba bionda grossolana e fibrosa ammendata a pH 5,5 – 6 (la migliore è importata dalla Svezia ) e di una parte tra argilla e pomice o vulcanite. Se non si dispone di torba a pH 5,5-6 si dovrà aggiungere, per ogni litro di terriccio, due grammi di carbonato di calcio per portare il pH naturale della torba che generalmente è 3,5 – 4, a circa 6 e un’adeguata dose di fertilizzante organico a lenta cessione. Le rose preferiscono le concimazioni organiche capaci di mantenere viva la flora batterica che a sua volta trasforma i sali minerali in sostanze nutritive assimilabili dalle radici.
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Eccoci finalmente pronti alla messa a dimora del Rosaio.

A differenza delle piante di rosa a radice nuda, per le quali il periodo di piantagione è limitato alla sola stagione invernale, i rosai Nino Sanremo, cresciuti e consegnati in vaso nella loro terra d’origine, possono essere piantati durante tutto il corso dell’anno, prediligendo tuttavia l’autunno e l’inverno.

Le rose amano sviluppare le loro radici in profondità ed è perciò consigliabile preparare una buca un po’ più profonda dell’altezza del vaso che si va a trapiantare, in modo da poter distribuire sul fondo un concime a lenta cessione che assicuri per diversi mesi la disponibilità di elementi nutritivi assimilabili. Ottimi risultati si ottengono con la cornunghia, interrata alla dose di 300 grammi per metro quadro.

Pareggiare la superficie aggiungendo il concime necessario, riempire la buca di acqua attendendone l’assorbimento e procedendo, se necessario, ad aggiungere nuovo terriccio. Ciò favorirà, grazie alla stabilizzazione del terreno, l’attecchimento della pianta e assicurerà la stessa contro i movimenti causati dal vento. Il mancato assorbimento dell’acqua da parte del terreno e in breve tempo, è un chiaro segnale di un terreno pesante, argilloso e asfittico. Occorre intervenire, come già visto, con sabbia, pomice o pozzolana.

Se il terreno è chiaramente secco, si abbia cura di innaffiarlo generosamente prima e dopo la messa a dimora della rosa.

In caso di interramento di rose rampicanti, si consiglia di sistemarle ad almeno 50 cm di distanza dal muro o dall’albero per evitare che queste patiscano l’eccessivo surriscaldamento provocato dal primo o la competizione del secondo.

Quando la messa a dimora è terminata, applicare un buono strato di concime o letame ben maturo. In mancanza di questo sono soddisfacenti anche paglia, foglie, corteccia o erba tagliata.

Nel caso si proceda alla messa a dimora di più Rose a formare un’aiuola, la distanza di piantagione ideale per Rosai classici è di 50 cm mentre di 50-100 cm per le arbustive. Per quanto riguarda le varietà rampicanti, la distanza tra una pianta e l’altra può variare da 1-2 m fino a 4 m in relazione alla lunghezza dei rami che, una volta sviluppati, andranno disposti orizzontalmente e all’altezza della parete o del grigliato da ricoprire.

La distanza tra rosaio e rosaio per formare una siepe può variare da 45 cm a 1 m secondo la dimensione, il tipo di rosa e anche secondo quanto tempo si desidera trascorra prima che la siepe sia ben fitta.

È possibile ottenere altezze diverse lungo la stessa siepe e creare in tal modo un mirabile effetto ondulato semplicemente variando la densità d’impianto. Alla massima densità corrisponderà un’altezza elevata e, viceversa, ad una densità minima un’altezza inferiore.